25 febbraio 2014

Il manifesto della Remiera.

Cari Amici,

vi voglio dire una cosa che resta quasi sempre implicita nei discorsi, ma che proprio in questa occasione, quando chi ha avuto il compito di portare avanti la nostra Società inizia la sua attività, è bene dire: esplicitamente, senza avere paura delle parole.
È questa l'ora di chiederci, e di dire, quali sono gli obiettivi generali che intendiamo perseguire, come uomini e come sportivi; obiettivi dai quali discende anche il programma che vogliamo realizzare.

Gli obiettivi generali.

Per il Presidente e per la squadra che assieme a lui fa parte del Consiglio Direttivo, e spero non solo per loro, gli obiettivi generali sono questi, grosso modo messi in ordine di importanza.
  • Fare in modo che la remiera sia fruibile da tutti i soci, in una atmosfera serena di comprensione e collaborazione reciproca, tra persone amiche ed affiatate, consapevoli dei propri doveri prima che dei propri diritti o dei propri egoismi. Gente che viene per farsi una “vogatina” in mascareta, per fare agonismo di voga alla veneta, per fare un giro in canoa o in barca a vela; gente che viene per andare a pescare, per far "do ciacoe", per prendere il sole o la pioggia, per ammirare il paesaggio. Donne, uomini e ragazzi che vengono per imparare a vogare e, magari, a prendere esempio di vita dai grandi, gente che viene per i “cavoli suoi” senza dare fastidio a nessuno.
  • Buona volontà, socialità, ospitalità, apertura mentale, tolleranza, dialogo, sport e risultati sportivi. Lo metto qui, lo sport, anche se è alla base del nostro stare insieme, però, senza i valori di cui sopra, non è sport, ma qualcosa d'altro, non dico di meschino o di sbagliato, però meno nobile, di quello che lo sport può e deve essere.
  • Partecipare a gare e manifestazioni, ma serve anche partecipare a convegni e riunioni, promuovere iniziative. Serve cercare, in ogni occasione, di essere presenti, di comunicare, di condividere, di non essere isolati e partecipare attivamente alla vita della comunità.
  • Dare una mano, ciascuno secondo il proprio tempo e secondo le proprie possibilità, per sistemare e migliorare la nostra remiera. Costruire non criticare.
  • Aumentare il numero dei soci, per avere più forza, per avere più risorse da dedicare al perseguimento degli obiettivi, ma anche per diversificare e fare in modo di essere rappresentativi della società in cui viviamo. Giovani, donne, uomini: gente che lavora, pensionati, studenti. Cittadini. Uniti da una passione comune: vogare, fare sport, amare la laguna e, perché no?, anche volere bene e rispettare gli altri esseri umani e poi gli animali e poi l'ambiente.
  • Essere uniti per dare un esempio, ai giovani soprattutto, di come si fa a vivere bene insieme agli altri: semplicità, tolleranza, solidarietà, amicizia, coraggio anche di fare autocritica, di ascoltare, di chiedere scusa, di cambiare idea, per una cosa più giusta o più bella, o più dolce, fermezza nel condannare ed emarginare la prepotenza, la cattiveria ed il cattivo gusto, l'egoismo e tutti i comportamenti asociali.
  • Stabilire e rispettare regole, con diritti e doveri chiari e certi, validi per tutti.
  • Perseguire in ogni attività degli organi societari la massima trasparenza, il massimo dialogo e coinvolgimento dei soci.
  • Evitare il prevalere di interessi, anche legittimi, ma particolari; mi spiego meglio: gli interessi particolari non devono mai essere in contrasto con gli obiettivi generali e non devono ledere il diritto di nessun socio.
    Qualunque cosa si faccia o si decida, bisognerà, sempre, avere la forza di vedere se è compatibile con quanto sopra, e in caso di dubbio non farla. 

Ca' Savio, 29 gennaio 2014
Mirco



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