Con il post del dopo-regata, in occasione della Storica, accennavamo all'importanza dei ricordi ed è dal Forte Vecchio, ormai pericolante e "bramoso" di restauri che ci viene data l'opportunità di far ricordare le gesta dei nostri atleti del passato.
I locali della nostra Società adibiti al ricovero delle imbarcazioni storiche, sono ormai pericolanti e per garantire l'incolumità dei soci li stiamo liberando.
Entrando negli stanzoni, la luce soffusa, l'odore acre di pietra e di legno inumiditi dalle infiltrazioni, ben accompagnano la vista delle vecchie barche impolverate appese alle travature originali del forte, "regalo" degli occupanti austriaci.
In quattro, armati di scale e di corde, caliamo giù le barche una ad una:Le venete, gli scafi da canottaggio, lunghissimi ed affusolati, studiati per durare nel tempo, sotto la polvere appare il fasciame ancora in ottimo stato e gli scalmi di metallo appena coperti da una patina di ossido, ci sono le impostazioni dei rematori, i seggiolini, i remi e la curiosità cresce... chi le usava?quanti anni hanno? chi le ha costruite?
I soci più anziani sanno qualcosa, le foto e l'archivio ci dicono un po' di più, ma rimane molto da scoprire anche se già sappiamo che quelle barche hanno solcato i corsi d'acqua di mezza europa, partecipando e vincendo numerose competizioni
4 commenti:
chissà che qualcuno apra gli occhi, privati, istituzioni, amministrazione comunale... Questa è storia, la nostra.
Mi chiedo se per costruire una sede adeguata 16 anni di ITER burocratici non siano più che sufficienti, mah... Tante promesse, tanti litigi, ma ad oggi siamo con delle barche che hanno fatto le olimpiadi che giacciono all'adiaccio e alle intemperie, barche "moderne" sotto a dei tunnel con i buchi sui nylon, spogliatoi che chiamarli tali e un'esagerazione, che vergogna!
Oggi, le barche sono state messe al riparo dalle intemperie in un vecchio stabile incustodito, speriamo di non "incappare" in atti vandalici anche se di questi tempi non si sa mai.
A parte me, Rudy ed il presidente della società, nessuno si è interessato alla cosa, spero che l'indifferenza sia dovuta allo scarso eco che si è voluto dare all'intera faccenda in quanto mi rifiuto di pensare che la gente di Cavallino-Treporti non è interessata alla salvaguardia di un pezzo così importante della storia sportiva locale.
comunque un sentito ringraziamento all'amico Giorgio Bacciolo che come sempre ci ha generosamente prestato il mototopo per il trasposrto delle imbarcazioni.
Volevo sottolineare come queste imbarcazioni fanno parte della storia del nostro litorale e si possono benissimo inserire in un contesto culturale.
Troppo spesso qualcuno si riempie la bocca parlando di cultura salvo poi sgattaiolare nei momenti più opportuni.
A buon intenditore, poche parole
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