21 ottobre 2011

Sulla decisione della commissione di disciplina in merito alla regata di Burano...

Si è riunita ieri, giovedì 20 ottobre la commissione disciplinare presieduta da Giulio Gidoni e composta da Gianfranco Vianello (Crea), Giovanna Della Toffola, Massimiliano Valerosi e Pierluigi Borrella.
L' ordine del giorno vedeva come punto principale i vari ricorsi "fioccati" dopo la decisione della giuria in seguito alla regata di Burano decisione che, come tutti sapete, ha sospeso la regata al giro di boa in seguito al ribaltamento della gondola di Tezzat-D'este ritenuta ostacolata da una manovra del Marron dei cugini Vignotto che sono stati così squalificati dopo l'essersi ritrovati i rivali "appesi" alla gondola; a nulla è valsa la marcia trionfale dei fratelli Busetto che tagliavano il traguardo in testa alla regata seguiti dai rimanenti avversari.
I filmati e le foto che circolano in rete di questi giorni, contornati anche da numerosi commenti, non sono riusciti a chiarire in maniera decisiva l'episodio, tanto che i pareri risultano parecchio discordanti.
Un articolo della Nuova del 20 ottobre si esprimeva in merito, in esso il giornalista spiegava come la commissione tecnica avesse chiarito che la gondola Marron dei Vignotto non avesse appunto "toccato" la gondola Arancio dei Tezzat-D'Este; nonostante questo, essendo l'ordine d'arrivo stabilito dal giudice, esso non avrebbe subito variazioni.
Finalmente la tanto attesa quanto discussa sentenza è stata comunicata come la seguente:
1. Conferma la squalifica al marrone per non aver rispettato le disposizioni dei giudici poco prima del giro del palo, scagiona, l'equipaggio dalla responsabilità del capovolgimento della gondola arancio.
2. Revoca il primo posto all'arancio.
3. Assegna il primo posto alla gondola rossa, comminando all'equipaggio della medesima, la sanzione della squalifica per una giornata da scontarsi in occasione della prima regata della prossima stagione remiera, per non aver assecondato le disposizioni del giudice che aveva sospeso la regata, proseguendo per l'intero percorso di gara, arrivando al traguardo con gesti plateali di vittoria, e per aver gettato con spregio le bandiere in sentina di secondo classificato appena ricevute.
4. L'ordine di arrivo pertanto è quello naturale senza il marrone squalificato e l'arancio rovesciato e non arrivato. L'ufficio provvederà ad assegnare le bandiere secondo l'ordine in cui si trovavano le imbarcazioni quando tutte sono state raggiunte dalla comunicazioni che la regata era stata sospesa, cioè nelle posizioni appena successive al giro del primo palo.
5. La commissione segnala inoltre l'incertezza della condotta di gara del gruppo arbitrale, che in occasione del capovolgimento della gondola arancio, non è riuscito a gestire la situazione garantendo la fluidità dei concorrenti al giro del paleto, a seguito dell'incidente avvenuto ad un equipaggio. Nel caso specifico pur comprendendo la preoccupazione e la situazione emotiva del giudice di regata, che dalla sua posizione non vedeva una dei due regatanti finiti in acqua, lo svolgimento della stessa  andava garantito, per essere naturalmente concluso.

Inizialmente, noi del blog, abbiamo cercato di dare una certa visibilità alla "disputa", poi, abbiamo deciso di non scrivere più in merito perché l'interesse per il suddetto argomento oscurava, in qualche maniera, i problemi più seri inerenti le competizioni; pur riconoscendo l'importanza della questione, vogliamo far notare come, quando si tratta di D'este o dei Vignotto, una decisione della giuria (seppur controversa) inneschi un meccanismo di polemiche e discussioni che perdurano per mesi.
Riteniamo che l'intero mondo delle regate non possa ruotare ulteriormente attorno a Tezzat-D'este ed i cugini Vignotto anche se le sopracitate coppie risultano indiscutibilmente le più forti: Come sarebbe andata a finire se la stessa vicenda avesse interessato la regata delle donne? (sarebbe finita lo stesso in commissione, ma senza la scia di veleni e polemiche che ha portato la regata delle gondole).
Abbiamo letto i commenti sul sito amico di Massimo Veronese e sinceramente pensiamo che la voga sia ben altro: Nessuno commenta se si parla di imbarcazioni a motore che seguono le regate provocando "moto ondoso" ai regatanti, tantomeno se si parla di incrementare i tifosi durante la regata Storica ecc...
Tutto passa in secondo piano davanti le "gesta" dei nuovi eroi della voga, vogliamo provocare dicendo che i regatanti vogano ma non sanno più il perché, si parla di tradizione e di "cultura" della Laguna, ma la realtà ormai è ben diversa: il tutto si riduce ad una sterile "caccia alle bandiere" priva di rispetto e di onestà nei confronti dei rivali che, condividendo le stesse nostre passioni, dovrebbero essere persone a noi vicine.
Vogliamo lanciare quindi questo grido fuori dal coro, speranzosi di fare l'interesse di chi ama questo sport e lo vuole difendere da atteggiamenti che, alla lunga, porteranno sicuramente un danno per tutti.
Qualsiasi commento sarà pubblicato, purché rispettoso nei confronti altrui.

Il team della S.C. Treporti

6 commenti:

Regatante dubbioso ha detto...

C'é poco da aggiungere, ma cosa avrebbero fatto altri regatanti al posto loro? Sarebbero stati sportivi?

Anonimo ha detto...

Come darve torto? Ciao a tutti da Tony

Anonimo ha detto...

Chiedo a tutti una grande cortesia:
inserire un commento in un blog è segno di democrazia che va tutelato.
Anche se non siete registrati nei vari blog di Voga Veneta, abbiate almeno l'accortezza (ma soprattutto gli "attributi" senza usare psudonimi per quanto simpatici) di mettere a fine intervento il Vs. nome e cognome, perchè altrimenti il Vs. commento risulterebbe insensato ed inutile alla causa, ma soprattuto a chi Vi legge.
Grazie
Antonio TROMBETTA
p.s. bravi ragazzi, sono d'accordo con Voi sul glissare su questa disputa infinita, ma insisto per un tavolo d'incontro, per godere lo spettacolo che questi grandi Campioni ci daranno ancora per tanto tempo.

Marco L. ha detto...

Hai ragione Antonio, penso però che il contenuto del commento sia la cosa più importante e non tutti se la sentono di firmarsi, come correttamente, fai sempre tu.
E' per questo che, fin che non arrivano commenti offensivi, non ce la sentiamo di eliminarli.
Ciao e grazie ancora per il contributo e l'attenzione che dai a questo blog.

A modo mio ha detto...

Dopo qualche commento qua e là nel blog "Remiera Casteo" mi sono fermato proprio perché, come dite anche voi, tutta la disputa rischia di oscurare i "problemi" che affliggono la voga veneta da un bel po' di tempo.
E i problemi non sono più di tanto i giudici, i regolamenti e chi non li rispetta ma si devono ricercare nel contesto nel quale viviamo. Tutelare la voga e le tradizioni significa avere rispetto per l'ambiente e per le persone, cose che invece non si leggono quando si parla di regate, purtroppo.
Il mio essere vicino alla voga mi ha portato in questi ultimi anni a staccarmi dall'aspetto agonistico (seppur umile), più che per mancanza di tempo per le continue contraddizioni che questo mondo si trascina da tempo.
Purtroppo però è anche vero che il mondo delle regate è sempre stato un po' controverso. Noi, con gli occhi nel presente, restiamo colpiti dai comportamenti incivili ma nel tempo alcune cose si smussano e alla memoria restano le grandi imprese. Con questo non voglio giustificare nessuno, dico solo che il mio parente "Scuciareto" si è ritirato dalle gare per protesta nei confronti dei giudici che avevano comportamenti di parte, allora come forse adesso...
Mi chiedo poi se questi comportamenti di parte siano realmente provabili da prove giudiziare..boh chissà.
Visto che ne parlate, sono anni che mi lamento del moto ondoso durante le regate. Anche questo viene spesso considerato un aspetto secondario ma sarebbe necessario obbligare i tifosi a seguire le regate ormeggiati, alla fonda o dalla riva dove possibile. O ancora in barca a remi, a dar il buon esempio.
E poi tutti i regatanti si lamentano del moto ondoso ma, molti di loro, sono i primi a correre (facendo onde) con le barche al traino quando rincasano dalle selezioni di Malamocco.
Con un po' di tristezza mi vien da pensare che se i regatanti del passato avessero vissuto ai giorni nostri si sarebbero comportati come i regatanti "moderni".

Marco L. ha detto...

Caro Emanuele, se ho ben capito ti chiami così...Non sai quanto piacere mi da sapere di non essere l'unico
a parlare di laguna, di tradizioni, e di rispetto, mi piace l'agonismo e devo ammettere che, "a caldo", mi sono lasciato andare in più di qualche occasione in atteggiamenti poco sportivi,subito dopo, "a freddo" riemerge la parte razionale e tutto rientra nella sfera degli atteggiamenti civili.
La cosa che mi spaventa è che a certi livelli di questo sport le cose degenerano ad oltranza ed i rancori del passato alimentano le dispute presenti e future, come ho già scritto nel post, a mio avviso, queste cose finiranno per allontanare dalle regate sempre più persone.