14 luglio 2011

REGATE DEL REDENTORE, UN POCO DI POESIA, UN POCO DI NOSTALGIA

Estate 1575 a Venezia, laida, spietata e assassina, si diffonde la Peste, indomabile uccide un abitante su tre, più di cinquantamila morti; arriva l'inverno, torna la primavera, scoppia l'estate, il male appare invincibile.

La Serenissima si affida al Signore e fa il voto di una Basilica. Il ″Proto″ della Serenissima è Andrea Palladio; velocemente si scelgono il luogo e la forma: alla Giudecca, secondo il modello dei Francescani.

È maggio del 1577, quando viene posta la prima pietra e con essa si riaccendono le speranze di un popolo intero. Luglio ritorna, trionfando in laguna nello splendore cocente del sole, alto nel blu incontaminato del cielo, brillando, riflesso nel verde dell'acqua.

Non muore più gente: il male è vinto, finito: i veneziani increduli, liberi infine dal peso sordo dell'angoscia, aprono le porte delle case, escono in calle; qualcuno sale in barca e torna in laguna a sentire il profumo del salso e la brezza leggera, qualcuno corre in Chiesa a pregare e a ringraziare.

Ritorna la vita, tra calli, campielli e canali. Cuori ardenti e infaticabili braccia gettano un ponte di barche attraverso al canale, dalla fondamenta delle Zattere fino alla Giudecca, davanti alla nuova Chiesa: trecento metri di fede e di gratitudine.

Come sempre da allora, la terza domenica di luglio, 436 anni già sono passati , si rinnova la festa: sabato sera migliaia di barche si muovono dai rii al ″Canal Grando″, addobbate con verdi tralci di foglie, di alloro, di acacia e di gelso; appesi ai festoni colorati, tesi in alto, da poppa a prua, pendono accesi i ″baloni″, verdi bianchi, blu e rossi, gettano riflessi iridescenti che brillano, tremando, sull'acqua nera.

Le fondamenrta, i ponti e le rive traboccano di una folla brulicante in attesa dei ″foghi″; in bacino San Marco attorno alla ″Galleggiante″, in canale della Giudecca, si assiepano ansiose, aspettando, le barche: sandoli, cofani veloci, caorline, gondole,″topi″ e ″peate″, lance e lancioni, con i turisti stupiti e attoniti, quasi increduli di fronte al magico splendore di Venezia; chi non trova posto in canale si mette nella secca dietro a San Giorgio, o si sparge per tutta la laguna, scura e silente.

Dai ripostigli, sotto prua, le donne tirano fuori dai canovacci avvolti intorno, con tutto il loro amore, con tutta la loro pazienza, peperonata, melanzane a funghetto, ″pasta e fasioi″, ″saor, garbo de aseo e dolse de sarde e de sfogeti, co ueta e pinoli″ e ″bovoletti″ con aglio e prezzemolo.

Da sotto pope, messi in bagno, in fresca co mesa forma de giaso″, gli uomini prendono il vino e la birra; "l'acqua, la gassosa e l'aranciata xe per e done e i putei"; per ultima appare l'anguria, verde, rossa e succosa, con l'anice dentro.

Un lampo altissimo, un sibilo acuto, sono già passate le undici, nella umida notte esplode la fantasmagoria dei fuochi d'artificio: appoggiati alla ringhiera del ponte di legno delle Zattere mille occhi riflettono le luci improvvise, che sbocciano in alto, come fiori; mille orecchi odono i sordi rimbombi nel cielo già buio; mille bocche esclamano ″Ohhh, che beo, beissimo; Ohhh!″.

Tre colpi profondi in lenta sequenza, finito!; lentamente inizia il rientro: qualcuno mette la prua al Lido per l'ultima ″ombra″. Qualcuno alza gli occhi in alto e : ″Grazie Signore, Grazie anche di questo″.

Il giorno seguente, davanti alla Basilica del Redentore, partono tre regate che vedono coinvolti i Giovanissimi su pupparini, gli uomini, ancora sui pupparini, ed i campioni sulle gondole.

Il campo di gara, solitamente, è caratterizzato da un notevole moto ondoso e premia gli equipaggi che dimostrano di assecondare al meglio il "fastidio" delle onde che mettono a dura prova i poppieri.

Parliamo di Giovanissimi, per le new entry sarà da brividi trovarsi al cordino, per i veterani invece sarà una prova di forza e di esperienza! A contendersi la bandiera rossa vediamo in pole position la coppia Quintavalle-Zanella, da considerare però anche i fautori del primo tempo a cronometro Salvadori-Carrettin ed i pluribandierati Pellestrinotti Ballarin-Rosada; tra le altre coppie, ci saranno anche i nostri portacolori Zane-Bacciolo e Costantini-Senno, ci auguriamo una bandiera anche per loro.

La seconda regata in programma sarà invece quella di serie B, ultimo appuntamento riservato a questa categoria su pupparini. Favoriti i vincitori della scorsa edizione Gregolin-Tagliapietra, dovranno però difendersi dagli agguerriti D'este-Allegretto e dagli altri meno blasonati equipaggi; non sono escluse le sorprese!.

Nei campioni anche quest'anno, proprio in questa gara, fa il suo ingresso in scena la fortissima coppia Tezzat-D'este che attualmente sembrano gli unici in grado di contrastare il dominio dei cugini Vignotto, per le altre bandiere si candidano in primis le coppie formate da Tagliapietra-Rossi e Bertoldini-Vianello, ma a questi livelli è inutile azzardare pronostici in quanto ogni equipaggio è dotato di un bagaglio tecnico che permette di conquistare l'ambito drappo.
Anche questa volta cercheremo di seguire le gare, filmarle e preparare il post del dopo gara...

5 commenti:

aNNAMARIA ha detto...

Bello il post, mi è piaciuta la poesia, però sarebbe ora di finirla con queste donne sottomesse, sempre piene di amore e di pazienza, che bevono solo acqua e gassosa. Occhio maschietti a non tirare troppo la corda, perché, va a finire che vi mettiamo voi in cucina e a fare la calza e poi ci beviamo il vino e ci mangiamo anche l'anguria; con l'anice naturalmente.

mirco ha detto...

basta! vogio el divorsio

Canottieri Treporti ha detto...

ahaha :)

anonimo che si capisce chi è ha detto...

Ridi Francesco: ridi, che ti crescono i denti davanti. La troverai anche tu quella che ti mette il guinzaglio. Ahaha :-))

Canottieri Treporti ha detto...

AHAH :) fuori dal letto nessuna pietà!